Grazie all'impressionante interpretazione di Timothy Spall, a una sua fisicità che è tipica di molti personaggi creati dal grande socio-realista inglese, il film penetra con una forza che non si fa mai violenza nell'intimità, in apparenza anche solo quotidiana, di quella dimensione abnorme, non solo obesa. In apparenza: perché in effetti è proprio nello scontro fra le cose del corpo e quelle dello spirito, fra i rutti del popolano frequentatore di bordelli oltre che di vedove in cerca (come lui) d'affetto e le sublimi trasparenze delle nuvole dei suoi dipinti che s'incomincia a indovinare l'umanità dell'artista. E forse anche il mistero della sua arte.

Quasi ci si dimentica allora dell'impeccabile ricreazione d'epoca del film, del suo humour squisitamente britannico, di quanto tutto ciò contrasti con la mestizia sotto giacente al cammino verso la morte del protagonista. Esiste di certo un'affinità fra la dura intransigenza critica del regista di SEGRETI E BUGIE e IL SEGRETO DI VERA DRAKE e la solitudine scostante e ironica dell'immenso pittore. Sorvolando i secoli, MR. TURNER costruisce la propria commozione proprio su quei sentimenti.